Ogni anno si svolgono in molti paesi del mondo Concorsi Internazionali, generalmente per rose nuove, come erano i Concorsi di Monza, ma più recentemente anche per rose già in commercio da qualche anno. Le rose partecipano in base alle loro categorie: HT, Floribunda, Shrub, Climber, Ground Cover, etc e vengono premiate le più belle: per il fiore, il profumo e l’effetto paesaggistico.
Una giuria permanente segue lo sviluppo dei diversi rosai (mandati dagli ibridatori nel corso dei due anni precedenti ai Concorsi), piantati in piena terra in forma anonima e curati al meglio. Il giorno dei Concorsi una giuria di esperti internazionali giudica le rose come sono in quel momento e il loro punteggio, sommato ai punteggi precedenti, definisce le vincitrici.
Qualche anno fa si è deciso di dedicare una zona del Roseto Niso Fumagalli alla raccolta delle rose che hanno ricevuto più premi internazionalmente, definendole appunto Regine.
La zona è stata progettata in modo da distinguerla dalle altre zone del roseto, con una successione di aiuole ad arco, intervallate da aiuole di tasso sagomato a siepe. Non tutti gli anni hanno lo stesso numero di varietà, in quanto a volte le rose che vincono non vengono poi commercializzate e non possono esserci inviate.
La nostra collezione si è per ora fermata alle rose Regine del 2019 perché nel 2020 molti Concorsi non si sono svolti a causa della pandemia. Speriamo di riprendere al più presto con le nuove piantumazioni.
Alle spalle di questa zona ci sono le rampicanti Regine.
Tra le rose regine del 2015 c’è “Sole e Luna”, una Floribunda dell’ottenitore italiano Barni che ha vinto ben 6 premi, a Monza, Madrid, Roma e Barcellona. E’ una rosa che rifiorisce in continuazione, leggermente profumata, a cinque petali, rosa salmone che diventa quasi bianco col tempo.
Tra le rose più interessanti del 2016 c’è “Smiling Eyes” di Warner, un ibrido di Hultemia persica. E’ una rosa delle zone aride tra Iran e Afghanistan, caratterizzata dai cinque petali e dall’occhio centrale più scuro, con stami gialli, per attirare più facilmente gli insetti impollinatori. Molte delle rose derivate da questi incroci hanno la parola ‘occhio’ nel nome e sono molto particolari.