Il primo incontro con le rose non può che essere con la “Bella di Monza”, Rosa Modoetensis o Bella Villoresi, creata da Luigi Villoresi, Sovrintendente dei Giardini Arciducali dal 1812 al 1825, primo ibridatore italiano di rose del Bengala o chinensis.
La chinensis è una rosa specie, introdotta in Europa nel 1792, che ha portato una rivoluzione nel mondo delle rose, per la continua rifiorenza e la grande ricchezza di colori, a scapito però del profumo. “Bella di Monza” è un grande arbusto con pochissimo profumo e rami sottili, piccoli fiori doppi arruffati tipo garofanino, di un colore porpora scuro a volte screziato di chiaro.
Villoresi ha creato moltissime rose nel corso della vita, ma purtroppo sono andate quasi tutte perdute. Fin dall’inizio dell’attività l’Associazione Italiana della Rosa si è sempre interessata alla vicenda della “Bella di Monza”, compiendo diverse ricerche, prima di tutto per verificarne l’esistenza e poi, una volta trovata, per ‘riportarla a casa’.
L’epilogo è arrivato nel 1994, sotto la presidenza di Ester Fumagalli, quando M. André Brunel, allora Direttore del roseto di L’Hay-les-Roses, in Francia, mise a disposizione delle talee di questa rosa, rintracciata in quel roseto.
Le talee vennero innestate e successivamente messe a dimora nel Roseto di Monza, riportando finalmente a casa una creazione di Villoresi dei primi anni del XIX secolo.